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domenica 24 novembre 2013

Capitale Europea della Cultura. Impariamo da un lettore del blog

E' oramai ufficiale da giorni.
Palermo candidata come capitale europea della cultura per il 2019 è stata esclusa dalle molte, troppe, città italiane in lizza per l'ambito titolo. (Ecco articolo precedente )
Tra disfattismo e orgoglio per aver comunque partecipato pubblico una lettera scritta da un ragazzo palermitano residente a Barcellona (Spagna), esperto in paesaggio ed ingegnere ambientale, che esprime il punto di vista privilegiato di chi non risiede in città ma può guardare meglio dall'estero certe dinamiche.

"Palermo non sarà candidata a capitale della cultura. Non ne gioisco, anzi mi sento vicino a quanti, lavorando da anni nella e per la cultura a Palermo sono stati coinvolti negli eventi organizzati. Ma in un certo senso giudico questa bocciatura salutare, perché arrivare a vincere questo titolo sarebbe stato per Palermo come per un bimbo ricevere un premio prima di aver finito di mangiare la pasta.
Credo che Palermo debba imparare da questa esperienza che i successi non si improvvisano, si costruiscono lentamente e con costanza, anche a riflettori spenti. E sopratutto, devono durare più di un'amministrazione comunale. Se Kals'Art o Palermo di Scena (si fa riferimento a delle rassegne culturali, di cui la prima ospitata nell'antico quartiere arabo della Kalsa) fossero durate e maturate fino ai nostri giorni, forse avremmo avuto qualche carta in più.
Mi si dirà che però, le amministrazioni comunali cambiano. Ma dove, nel mondo, le rassegne culturali dipendono dai risultati elettorali? Mentre nelle attuali capitali europee della cultura si trovano a celebrare gli n-esimi anniversari di festival, rassegne e esposizioni, da noi si ricomincia sempre tutto da capo. Siamo sicuri allora che i nostri programmi culturali siano ben progettati? Che siano sostenibili in termini di risorse umane impiegate, di uscite e di ricavi? Non dovrebbe, la macchina comunale, funzionare a prescindere dal vicerè piú o meno illuminato?
Temo che, prima di gonfiare un'altra bolla culturale, dovremo fare i conti con noi stessi, con la nostra capacità di continuità.
Continuità che è ciò che serve a questa città, non eroi, non task force e comitati, non blitz. Se vogliamo finirla con l'essere la città delle eccezioni, forse dovremmo cambiare finanche il nostro lessico quotidiano. Perfino un'isola pedonale è blitz, è guerra, è buoni contro cattivi, invece che occasione di progettualità aperta e partecipata.
E, però, impegnarsi nel costruire le condizioni per la continuità delle cose ci mette profondamente in crisi: perché significa realmente mettere l'amore per la città davanti all'amor proprio, i diritti della collettività davanti alle promesse di salvezza. Significa lavorare duro perché tutti tranne, forse, te, ne raccolgano i frutti. Creare condizioni favorevoli in grado di sopravvivere alla classe politica del momento. Sostanzialmente, significa uscire dal vice regno e entrare nella democrazia.
Un'ultima considerazione: se alla biblioteca comunale fosse possibile trovare un libro senza portarsi la "collocazione" da casa, anche senza essere diventati capitale europea potremmo dire che da domani a Palermo la cultura continua. Ma in queste condizioni, dubito che ce la faremo. Spero che questa esperienza insegni qualcosa in vista anche di un'altra candidatura, quella a capitale dello sport. In questo caso, sostituire la parola biblioteca con piscina."

Resta il fatto che ogni competizione anche se persa è già l'inizio di un cammino. Mettere in moto una città, come Palermo, ricca di ogni risorsa, per attivare dinamiche urbane e culturali è già una vittoria.

Piazza Bologni aggiornamenti pedonalizzazione

Dopo la recente pedonalizzazione estiva di piazza Bologni (Luglio 2013) ecco come si presenta l'ampio spazio tardo cinquecentesco lungo la via Vittorio  Emanuele. ( Ecco il precedente articolo del cantiere)
I lavori di risistemazione della piazza sono quasi ultimati, rimane un piccolo cantiere nel lato su via Giuseppe Alessi.




Statua di Carlo V in restauro


Palazzo Riso sede dell'omonimo museo di arte contemporanEa RISO
E' da poco in restauro anche la statua di Carlo V prospiciente il museo di arte contemporanea RISO.
Ancora rimangono da restaurare i prospetti dei palazzi settecenteschi che chiudono il lato su via Alessi e il lato ovest della piazza. Nonostante ciò già senza automobili e con un minimo di arredo urbano la piazza ha un fascino estremo anche se decadentista.

domenica 17 novembre 2013

Apriamo il Parco Villa Turrisi

Cosa è Villa Turrisi? E' un lembo rimanente nella zona Nord occidentale di Palermo di quella che molti conoscevano come la Conca D'Oro.
Sono una serie di terreni tra viale Leonardo da Vinci, via Beato Angelico, via Casalini e via Mammana che è diventato obiettivo della lotta all'apertura per la pubblica fruizione da parte dell'Associazione Parco Villa Turrisi.
L'area del futuro Parco Villa Turrisi
Foto aerea della grande zona verde

L'area presenta un notevole valore ambientale sia dal punto di vista delle specie arboree, con alcune esempi delle antiche coltivazioni di Palermo, sia per le molte specie di avifauna non usuali in città che vi nidificano, come il gheppio. 
Il progetto del Parco Villa Turrisi è una iniziativa che nasce dal basso, come il vicino Parco Uditore. E' da prima del 2007 che i cittadini lottano per questo parco. Il 5/6/20 13 il Consiglio Comunale ha approvato, con delibera n° 206, di inserire nelle Direttive Generali per la redazione del P.R.G. la realizzazione del Parco Villa Turrisi che di fatto nel precedente PRG non era classificato

Manifestazione del 17 Novembre
 come verde agricolo storico ma genericamente come zona E ( ovvero agricola con bassissimi indici edificatori).
Il Parco contiene varie aree tra cui:
-I terreni di sua proprietà e cioè l’ex tracciato ferroviario della linea Palermo-Camporeale e sue pertinenze;
- Le aree di pertinenza dei canali Passo di Rigano e Borsellino;
- I terreni confiscati
Sono inoltre presenti degli occupanti abusivi che utilizzano alcuni terreni di proprietà pubblica e che di fatto ne impediscono l'accesso. La stessa Associazione è stata infatti vittima di furti e manomissioni..!
Si è svolta oggi, domenica 17 Novembre la prima manifestazione pubblica per sensibilizzare, informare e rendere partecipi i cittadini e le istituzioni di questa grande sfida.

Uno scorcio del Parco
La Manifestazione 
All'evento oltre le numerose associazioni che in città si occupano di bene comune, ambiente, territorio e sviluppo sostenibile hanno partecipato i consiglieri di Circoscrizione e l'assessore al verde e alla vivibilità G. Barbera. 
L'importante è creare una rete coesa ed unita che possa arrivare a rendere pubblico questo polmone verde dimenticato per lungo tempo.
Si attende, non in silenzio ma continuando a lottare, una risposta delle Istituzioni spesso brave a promettere ma non a mantenere le promesse.

Associazioni che appoggiano la causa e che hanno alla manifestazione del 17 Novembre:
WWF Palermo; FAI - Fondo Ambiente Italiano; Salvare Palermo Fondazione Onlus; Legambiente Onlus; Coordinamento Palermo Ciclabile Fiab; Associazione Parco Uditore; ADSI; Amici dei Musei Siciliani; ANISA; Italia Nostra; Professionisti Liberi; Libera Palermo contro le mafie; Comitato Addiopizzo; Movimento difesa del cittadino di Palermo; Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani di Palermo; Gruppo Palermo 16 dell’AGESCI; Associazione LeAli; Associazione PeopleHelp ThePeople; Arcigay Palermo; Guerrilla Gardening Palermo.